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impollinatori_grandeNel 2014 la quota di colonie di api perse è stata stimata al 17,4%, pari al doppio di quella dell’anno precedente.
La protezione di tali insetti risulta fondamentale in quanto essi, essendo degli impollinatori, sono responsabili della riproduzione dell’80% delle specie vegetali.
La Commissione europea ha incaricato l’ "autorità per la sicurezza alimentare" (Efsa) di compiere nuove valutazioni, che si concluderanno nel 2017, sulla pericolosità dell’uso dei tre pesticidi neonicotinoidi: Clothianidin, Thiamethoxam e Imidacloprid.
Dalle valutazioni precedenti, riferite all’anno 2013, dell’Efsa sull’utilizzo di tali pesticidi la Commissione europea aveva decretato che:
  • è proibito l’uso delle tre sostanze per la concia delle sementi o del terreno su colture che attraggono le api e sui cereali non invernali, sono esclusi gli usi in serra;
  • è proibito il loro impiego anche nei trattamenti fogliari su colture che attraggono le api e sui cereali, tranne che in serra e dopo la fioritura.
Ciò è stato valutato in base alla quantità di residui di agrofarmaci che possono essere rinvenuti negli elementi di cui le api si nutrono: polline, nettare, melata e secrezioni vegetali, come l’acqua di guttazione (l'emissione di acqua in gocce da parte di piante intatte). Tali sostanze attive sono state bandite parzialmente dal mercato dell’Unione europea nel 2013.

Anche negli Stati Uniti l'Agenzia americana per la protezione dell'ambiente (Epa) si è mobilitata avviando valutazioni su Clothianidin, Thiamethoxam oltre al Dinotefuran[1], ed i risultati sono attesi per dicembre 2016.
Fino a questo termine l’Agenzia ha decretato che non verranno approvati nuovi insetticidi neonicotinoidi utilizzati in campo aperto.
In una pubblicazione fatta il 6 gennaio scorso, inoltre, l’Epa ha affermato  che  la molecola imidacloprid è molto pericolosa per le api in quanto i suoi residui – presenti oltre il limite soglia – potrebbero apportare danni anche agli alveari compromettendo, così, la produzione di miele e l’attività impollinatrice.

L’Europa in primis, essendo scaduto il divieto parziale di utilizzo di tali prodotti nel 2015, e gli Stati Uniti hanno una nuova sfida da affrontare nel breve periodo: valutare nuove soluzioni, sulla base delle valutazioni passate, atte ad impedire la moria sempre più precoce e preoccupante delle api.

[1] Dinotefuran è un insetticida di furanicotinyl che rappresenta la terza generazione del gruppo di neonicotinoidi. È stato sviluppato da Mitsui Chemicals , Inc. , e registrato in Giappone il 24 aprile 2002 , la registrazione è stata presentata alla protezione Environment Agency ( EPA ) negli Stati Uniti. È altamente tossico per le api e bachi da seta. Da http://www.mitsuichemicals.com/dinotefuran.htm
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114978_420x270Momento davvero critico per il settore ortofrutticolo, penalizzato da un andamento climatico decisamente avverso ai consumi e ora anche dall’embargo Russo.

I principali produttori europei, ovvero i Paesi del mediterraneo, avevano già chiesto e ottenuto l’intervento di Bruxelles in favore del settore attanagliato da una crisi senza precedenti. “Le misure annunciate dalla Commissione europea – ha dichiarato il ministro per le politiche agricole Maurizio Martina – interesseranno anche diverse filiere italiane: dalle mele alle pere, dall'uva ai Kiwi, ai pomodori. Si tratta ora di capire bene modalità e tempistiche per fornire tutte le informazioni utili alle imprese".
Ma adesso queste stesse misure non bastano più: l’embargo della Russia mette a rischio altri 70 milioni di euro di export di prodotti ortofrutticoli italiani.
Alla luce di queste emergenze acquisiscono ancora più rilevanza le recenti dichiarazioni di Martina a L’Informatore Agrario. Il ministro ha annunciato tra le prossime azioni di governo di settembre un forte impegno sul fronte dell’export agroalimentare mettendo a sistema tutte le forze del Paese impegnate in tal senso: ambasciate, camere di commercio, Ice, ecc.
Il progetto inizierà a settembre e verrà messo a punto in pochi mesi. Si tratta – ha dichiarato il ministro – di una priorità.
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